
Le frontiere della ricerca sfidano i festini gay
Oggi ci rivolgiamo a quei lettori che hanno un’ istruzione scientifica e che probabilmente lavorano nell’ambito della ricerca: quanto saresti disposti a spingervi in là pur di raccogliere i dati necessari al completamento delle vostre teorie? Uno scienziato ricercatore della State University of New Jersey ha superato ogni aspettativa frequentando regolarmente festini gay privati di New York per condurre i propri rilevamenti etnografici.
D’accordo con gli organizzatori di questi eventi, il ricercatore ha assunto il ruolo di addetto ai bagni e fra una sciacquata e l’altra ne approfittava per raccogliere i preziosi dati, la cui finalità era quella di dimostrare i pericoli delle malattie sessualmente trasmissibili a questo tipo di eventi ed il fatto che questi necessitassero di una vera regolamentazione.
Negli Stati Uniti infatti, questo tipo di raduni era considerato illegale fino a poco tempo fa a causa appunto del pericolo rappresentato dall’AIDS negli anni 80/90. Non era possibile quindi partecipare a raduni che avevano come scopo il sesso di gruppo a pagamento, ma in tempi più recenti la legislazione è cambiata ed ora suddetti incontri vengono tollerati ma non regolamentati come dovrebbero per garantire la sicurezza di chi vi partecipa.
I partecipanti a questi eventi però cercano di difendersi dalle accuse sostenendo che gli incontri, pur coinvolgendo circa un centinaio di persone, sono frequentati più o meno sempre dai medesimi soggetti, il che creerebbe un certo grado di conoscenza ed intimità, riducendo quindi i rischi evidenziati dal ricercatore.
Non sappiamo bene a chi credere in questo frangente, certo è che questo scienziato si è dimostrato davvero dedito alla causa! E voi cosa fareste per le vostre ricerche?