
Il feticismo, cos’è?
Tantissimi di voi avranno sicuramente sentito il termine feticismo, spesso erroneamente associato a forme di sesso estremo come il bondage o il rapporto mistress/slave. Ma il concetto che esprime questo vocabolo è ben più ampio e riguarda un aspetto della psiche umana che cambia completamente il modo di vivere la sessualità di coloro che provano questi feticci.
Il feticismo nasce dalla mente
Innanzi tutto il feticismo è di origine psicologica e per definizione si tratta dello spostamento dell’attrazione sessuale verso un feticcio appunto, che può essere una specifica parte del corpo del partner, un oggetto, un particolare tipo di tessuto e via discorrendo. Le forme di feticismo sono tantissime, di intensità più o meno elevata a seconda di chi le prova.
Probabilmente la più famosa e conosciuta è il feticismo per i piedi. In questo caso specifico l’attenzione del feticista non cade su seno, glutei o zone intime, ma si concentra tutta sui piedi, trasformandoli in un vero e proprio oggetto erotico.
I feticisti dei piedi amano infatti annusarli, leccarli, morderli e anche farsi calpestare. Alcuni addirittura prediligono raggiungere l’orgasmo tramite la stimolazione con questi ultimi, piuttosto che praticando il tradizionale rapporto sessuale.
Bisogna precisare però che il feticismo non è una malattia mentale o un disturbo psicologico, quando ovviamente non è portato troppo all’estremo, ma va considerato una forma di esaltazione personale di determinate caratteristiche.
Coinvolgere il proprio partner nelle fantasie erotiche potrebbe sicuramente aiutare il rapporto di coppia costruendo un’ intesa molto più profonda. Non si deve quindi aver paura di rivelare i propri desideri, parlare aiuta molto a comprendere l’origine di certe “perversioni” e può aprire nuovi orizzonti per entrambi.
La condivisione rimane sempre la scelta migliore sotto le lenzuola, così nessuno si sente escluso e anzi potrebbe addirittura aggiungere valore all’intesa di coppia, non solo a quella legata alla sfera sessuale.