
La cromoterapia, a cosa serve?
Una delle pratiche olistiche che si è diffusa negli ultimi anni in occidente col boom dei metodi di cura alternativa, è l’interessante concetto di poter curare il corpo e la mente con l’uso dei colori, tecnica che prende il nome di cromoterapia. Ma ci sono benefici reali con questo metodo di cura o sono solo teorie new age per irretire i più creduloni? Scopriamolo insieme.
Le proprietà di ogni colore
Nella cromoterapia, che a quanto pare ha origini antichissime essendo una pratica adottata anche dagli antichi egizi, lo scopo principale è alleviare determinati stati d’animo o malesseri fisici tramite l’esposizione a differenti colori, legati ai diversi chackra, i nodi energetici principali del nostro corpo secondo la medicina orientale.
Ogni colore ha diverse proprietà ed agisce su zone specifiche della mente e del corpo:
- il rosso, ad esempio, è utile fra le altre cose per chi soffre di pressione bassa o di disfunzioni sessuali;
- l’arancione agisce sulla tiroide ed è un ottimo antidepressivo;
- il giallo agisce sull’addome alleviando disturbi come la colite e aiuta la concentrazione;
- il verde essendo un colore neutro ha differenti proprietà in particolare è utile contro le ulcere e dona serenità alla mente;
- il blu allevia l’emicrania e a abbassa la pressione, l’indica allevia tutti quei sintomi che riguardano naso, bocca, orecchie eccetera;
- il violetto invece stimola la produzione dei globuli bianchi e agisce sulla creatività dell’individuo.
I reali benefici della cromoterapia
Ci sono molti studi in merito all’effettiva efficacia o meno di questo tipo di terapia e, pur non essendoci una risposta chiara, è possibile affermare che questa pratica su diversi soggetti ha avuto dei buoni risultati.
Ogni persona ovviamente reagisce in modo differente e potrebbe essere anche un effetto placebo in alcuni casi, ma se la si prende come una cura di sostegno e non sostitutiva alle terapie farmacologiche tradizionali può avere sicuramente una sua valenza lenitiva.